Giovanni Segantin tra fumo, click e catastrofi
Il collage digitale di Giacomo Segantin, Looking through the clouds (2021), è una sequenza visiva di frammenti video presi dal web: catastrofi naturali, proteste sociali, esperimenti chimici concepiti per diventare virali, che si susseguono a ritmo serrato. Il filo conduttore è il fumo, elemento simbolico e visivo che attraversa ogni scena: nebbia, eruzioni, esplosioni, nuvole vere o simulate che velano la capacità di discernere, comprendere, osservare in profondità. Il video, da cui la mostra prende il titolo, restituisce la vertigine di una realtà filtrata dai social e dalla loro grammatica veloce, fatta di brevi attenzioni e gesti automatici.
g.olmo stuppia tra scarti del passato e futuro
Riflessiva e altrettanto potente è Sposare la notte (2022) di g. olmo stuppia, realizzata all’interno del Public Program del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia. L’artista ha generato l’opera da un gesto collettivo: una camminata ai margini delle città, dove natura e abbandono si toccano, come nella laguna di Venezia, su quell’isola artificiale che fu discarica dei vetri di Murano. Le persone partecipanti hanno raccolto frammenti – letteralmente: schegge, cocci, scarti – poi trasformati dall’artista in simbolo del nostro presente. Camminiamo su vetri rotti, sembra dirci l’artista, e siamo lontani dall’assicurare un terreno fertile e solido su cui costruire il futuro.