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Talk biodiversi Ornitologia a 360°

Comunicato stampa

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Mercoledì 5 marzo 2025, alle 20.45
al MUSE – Museo delle Scienze di Trento

Con Roberto Ambrosini, professore associato di Ecologia presso Università degli Studi di Milano, e Lorenzo Serra, dirigente del Centro Nazionale di Inanellamento – ISPRA. Modera: Paolo Pedrini, coordinatore dell’ambito Biologia della conservazione, MUSE.

Ingresso libero

Secondo appuntamento con “Talk biodiversi”, il nuovo ciclo di appuntamenti del MUSE dedicati a comprendere un po’ meglio la biodiversità e il mondo naturale.

Dopo l’incontro di febbraio con il professor Luigi Boitani sul futuro della conservazione, mercoledì 5 marzo alle 20.45 sarà la volta di Roberto Ambrosini, professore associato di Ecologia presso Università degli Studi di Milano, e Lorenzo Serra, dirigente del Centro Nazionale di Inanellamento – ISPRA. I due ospiti, in dialogo con Paolo Pedrini (MUSE), faranno conoscere l’affascinante mondo degli uccelli che popolano i cieli italiani, i segreti svelati grazie alle nuove tecnologie e gli ultimi studi ornitologici che a vario titolo stanno coordinando.

Dai primi Atlanti degli anni Ottanta, sviluppati per censire l’avifauna nidificante e svernante, allo studio delle specie minacciate, come allora i rapaci diurni e notturni. E ancora: censimenti, monitoraggi sul lungo periodo, studi sulle comunità di uccelli indicate dalla Direttiva europea che popolano paesaggi di estremo valore della nostra penisola.

“Il nostro Museo in oltre 30 anni ha contribuito a diversi progetti dell’ornitologia italiana, partecipando all’Atlante nazionale, alle ricerche dedicate alle specie rare, contribuendo alla loro conservazione. Con diverse realtà scientifiche e aree protette sono in corso studi e ricerche sull’avifauna alpina e su quella degli ambienti agricoli; con il Progetto ALPI coordinato da ISPRA si monitora la migrazione attraverso le Alpi, dai valichi alle zone umide, dove la presenza si fa varia e abbondante. Gli uccelli in quanto bioindicatori di biodiversità ci aiutano a comprendere gli effetti dei cambiamenti in atto e il ruolo delle aree protette della Rete Natura 2000”, introduce Paolo Pedrini.

Per leggere il comunicato completo scrivi a media@muse.it oppure compila il form

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