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Un passo verso il futuro?

La riforma delle Istituzioni globali e l’Impegno per lo Sviluppo Sostenibile

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30 settembre 2024

Lo Sviluppo Sostenibile è uno dei temi cardine attorno a cui ruotano le iniziative, i progetti di comunicazione, le collaborazioni e le mostre del MUSE. All’interno dei suoi spazi espositivi, uno dei più ampi è infatti quello della Galleria della Sostenibilità, rinnovata nel 2021, nella quale si esplorano i driver della transizione ecologica con un approccio sistemico.

David Tombolato, mediatore culturale dell’Area, ci racconta gli ultimi sviluppi, legati al Summit del Futuro delle Nazioni Unite.

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“Tenutosi a New York il 22-23 settembre 2024, il Summit rappresenta un momento di svolta cruciale per affrontare le sfide globali del nostro tempo”, spiega Tombolato. “Durante questo evento, i Capi di Stato e di Governo hanno approvato tre documenti chiave: il Patto sul Futuro, la Dichiarazione sulle Future Generazioni e il Global Digital Compact. Questi strumenti sono stati presentati come l’inizio di una nuova fase di multilateralismo e cooperazione internazionale, sebbene vi siano ancora molte sfide da affrontare per trasformare le dichiarazioni di intenti in cambiamenti concreti”.

Secondo il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, “siamo qui per riportare il multilateralismo dal baratro“, evidenziando come le attuali istituzioni globali siano inadeguate a rispondere alle sfide del XXI secolo, tra cui la crisi climatica, le disuguaglianze economiche e lo sviluppo tecnologico incontrollato.

Le sue parole hanno sottolineato la necessità urgente di riforme profonde che rendano le istituzioni internazionali più rappresentative, giuste ed efficaci. Guterres ha richiamato all’azione immediata per evitare un collasso del sistema internazionale e per creare una governance globale capace di rispondere efficacemente a minacce esistenziali come il cambiamento climatico e l’uso delle tecnologie emergenti, inclusa l’intelligenza artificiale.

Il Patto sul Futuro, in particolare, rappresenta un impegno rinnovato verso il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030. Nonostante le molte difficoltà incontrate dai Paesi negli ultimi anni, questo patto riafferma la volontà degli Stati membri di accelerare il progresso verso uno sviluppo sostenibile, integrando la giustizia sociale, economica e ambientale nelle politiche nazionali e internazionali.

Tra i temi centrali del Summit, vi è stato il riconoscimento della necessità di una governance globale per la rivoluzione digitale, compreso lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Il Global Digital Compact, approvato durante l’evento, mira a stabilire principi universali per la governance delle tecnologie emergenti, proponendo la creazione di un Pannello Scientifico Internazionale sull’Intelligenza Artificiale e avviando un dialogo globale sulle sue implicazioni etiche e legali.

Questo rappresenta il primo tentativo collettivo di regolamentare l’AI su scala globale, evidenziando la necessità di garantire che queste tecnologie siano utilizzate a beneficio di tutti e non diventino strumenti di disuguaglianza e sfruttamento.

Infine, la Dichiarazione sulle Future Generazioni ha posto un accento particolare sull’importanza di considerare gli interessi delle generazioni future nelle decisioni prese oggi. In linea con i principi della Carta delle Nazioni Unite, la dichiarazione impegna i governi a garantire che le scelte politiche siano orientate alla creazione di un mondo più giusto, equo e sostenibile per le/i giovani di oggi e di domani.

Il riconoscimento dei diritti delle generazioni future segna un passaggio cruciale verso una nuova etica della responsabilità intergenerazionale.

In sintesi, l’approvazione del Patto sul Futuro e degli altri due documenti rappresenta un passo avanti significativo verso la costruzione di un sistema internazionale più equo e sostenibile, ma è solo l’inizio.

Come ha sottolineato Enrico Giovannini, presidente ASVISl’Italia e gli altri Stati membri dovranno dimostrare coerenza tra gli impegni assunti e le politiche attuate. Per l’Italia, ciò significa sviluppare un piano concreto per accelerare il conseguimento degli SDGs, come promesso durante il precedente Summit dell’ONU, e orientare le politiche pubbliche verso lo sviluppo sostenibile, coinvolgendo attivamente la società civile, in particolare le giovani generazioni“.

Per saperne di più

  • Scarica il "Patto per il futuro"
  • Conosci gli obiettivi dell'Agenda 2030
  • Scopri i progetti del MUSE legati alla sostenibilità

Articolo di

David Tombolato
Ufficio programmi per il pubblico
Mediazione culturale

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